sabato 16 gennaio 2010

ISPIRAZIONE

Il designer Giuseppe Ricciuti più che alla RSC sembra ispirarsi alla Honda CB750 Phil Read Replica, una contemporanea special realizzata dall’importatore inglese per celebrare i successi del grande conterraneo.

Il risultato è molto equilibrato nelle linee, sia l’abitabilità che l’aerodinamica risultano più che buone e adatte anche a piloti di media statura. Un pò meno interessante (ma questa è un’opinione personale) è la livrea ufficiale completamente rossa con fregi bianco-verdi che probabilmente intendevano sottolineare l’origine tutta italiana del progetto.

VERSIONE DEFINITIVA







Lo sviluppo della nostrana CB125 Endurance è affidato dalla Honda Italia alle mani esperte di Carlo Morelli; a tale scopo viene creata la HIRET (Honda Italia Reparto Endurance Trophy), una società con sede a Roma che si occupa di seguire tutta la parte tecnica del progetto mentre Claudio Pacifici si occupa dell’organizzazione del trofeo. L’obbiettivo è quello di fornire una motocicletta da competizione dal costo d’acquisto e di gestione particolarmente contenuti.

Per il motore ci si limita perciò all’essenziale: cammes più spinta, carburatore Dell’Orto PHBE28 e scarico libero; tutto il resto deve rimanere rigorosamente di serie. Qualcosa in più si fa per la ciclistica realizzando un kit serbatoio, codino e carenatura in vetroresina, pedane arretrate e semimanubri. I 14 cavalli di potenza per 80 kg di peso non sono sicuramente un dato eccitante, consentono comunque una velocità massima di 150 kmh e tempi sul giro più che dignitosi soprattutto sulle piste più guidate.
Ad una prima livrea piuttosto anonima segue nel 1979 la veste definitiva che secondo le direttive della dirigenza di Atessa deve ricalcare le linee della famosa Honda CB1000RSC da endurance vincitrice dei campionati mondiali del 1977 e 1978. Il progetto viene affidato al RG Studio di Giuseppe Ricciuti, giovane designer emergente, che firma anche un siluro da record denominato “Squalo Rosso” con il quale Honda Italia tenta la conquista di alcuni primati di velocità sull’anello di Nardò.

CB125RSC



Va detto che in Giappone esisteva già una versione racing di questa piccola monocilindrica; si trattava della Honda CB125RSC curata direttamente dal reparto corse della casa madre ma, come tutte le preparazioni “factory” aveva poco a che fare con il modello originale. Testa speciale fusa in terra, albero motore a mannaia, carburatore Keihin CR31 e cambio ravvicinato tanto per rendere l’idea……… Non da meno la parte ciclistica godeva di una curata carrozzeria in alluminio e di specialissimi freni a tamburo derivati dalle contemporanee versioni bialbero da GP. Una realizzazione decisamente di alto livello destinata soprattutto alle combattutissime competizioni nazionali per le derivate di serie, in grado di ben figurare anche con contemporanee quarto di litro a due tempi in grado di sviluppare, almeno sulla carta, ben altre potenze.

GENESI


La Honda CB125 Endurance è stato il primo progetto agonistico realizzato nel 1977 dall’allora neonata I.A.P. meglio nota come Honda Italia.
Il primo prototipo venne presentato in occasione del Motor Show di Bologna. Si trattava di un’elaborazione piuttosto profonda della Honda CB125S, prima motocicletta prodotta negli stabilimenti di Atessa, e destinata ad un trofeo monomarca di durata a coppie sulla distanza dei cento minuti.
Da Motosprint del 1 dicembre 1977: ''La notizia non riveste ancora il crisma dell'ufficialità ma si può ritenere più che veritiera (visto anche il punto a cui stanno le cose): la HONDA-IAP istituirà il suo criterium con le piccole 125 made in Atessa. Le gare dovrebbero svolgersi sulla durata di due ore, con due piloti, con cambi ogni mezzzora. Le modifiche alle moto saranno limitate: cammes carburatore, scarico. Il design sarà invece molto curato con lo'adozione di una carenatura e di un vestito che ha quasi raggiunto la veste definitiva. La IAP ha inviato alla Samoto di Roma un motore preparato secondo gli ordini impartiti dal Giappone. Il mago Morelli dal canto suo ne ha limato un'altro per i necessarti confronti. Alla fine sarà scelto quello che darà le maggiori garanzie di potenza e affidabilità tenendo conto che tutta la formula sarà incentrata su una politica di costi ridotti.''